bonatti arbitro

"C'è una magia nell'incontro tra persone, lo sport è anche questo. E la pallavolo mi ha insegnato tanto: anche l'arbitro vive di sentimenti".

La passione di Mario Bonatti, classe 1969 e fischietto dal 1991, non conosce confini né limiti. Domenica 8 gennaio, l'ufficiale di gara romano ha diretto la sua ultima partita di un campionato regionale FIPAV Lazio: quella tra Ascor Egan e Fenice (3-1, valida per il girone A di Serie C femminile) è stata la gara numero 5159 nella sua lunga carriera in cima al seggiolone. Promosso alla qualifica regionale nel 1995, da allora Bonatti ha rappresentato un punto di riferimento per tanti giovani colleghi, accompagnando lo sviluppo della pallavolo del nostro territorio negli ultimi trent'anni. "Sono molto emozionato - ci ha raccontato - è stata una gara ricca di significati per me e devo ringraziare il secondo arbitro, Francesco Saverio Messa, per essere stato un collega impeccabile e disponibile".

Curiosità nella curiosità: l'ultima gara regionale dell'arbitro Bonatti è coincisa con il suo compleanno... e con il compleanno dell'arbitro Messa, nato l'8 gennaio 1994. "Non so quanti in Italia possono dire di aver arbitrato insieme nel giorno in cui compiono gli anni" ha scherzato. "Il mio legame con la pallavolo è profondo e parte da lontano - il suo ricordo - Ho giocato a scuola, con scarsi risultati, poi ho cominciato la mia avventura. La partita più importante per me delle 5159 che ho arbitrato? Difficile dirlo, voglio bene a ognuna di queste, ma ricordo sicuramente con piacere la partita decisiva dei playoff di Serie D per la promozione in C del 2011, il 5 giugno, gara che cadde proprio nel giorno del mio anniversario da arbitro. Erano 20 anni tondi tondi: Genzano-Andrea Doria 3-2, con il Genzano che fu promosso". Impossibile dimenticare anche la prima assoluta: "Era una Terza Divisione, si giocava all'aperto. La squadra ospite non si presentò, mentre 7 giorni dopo feci una gara di un torneo giovanile". Tra i tanti ringraziamenti da fare in questo lungo percorso ce n'è uno da fare con particolare affetto: "A Stefano Cesare, oggi responsabile regionale, che per un periodo fece il designatore e mi ha permesso di arbitrare con colleghi preparati e in gamba. Mi sono divertito tanto, alla vita non avrei potuto chiedere di meglio".

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