Alessandro Finauri, finalmente tra i grandi!

Alessandro Finauri, schiacciatore, approdato nel roster di Cisterna Volley dopo essere cresciuto e migliorato, come persona e come giocatore, nel Marino Pallavolo, società che opera in stretta sinergia con la formazione pontina. Per Alessandro è stato il coronamento del sogno che aveva da bambino, anche se la strada per l’affermazione ed il consolidamento delle ambizioni è ancora lungo.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente subito dopo allenamento mattutino e siamo riusciti a farci raccontare gli inizi, le emozioni e gli obiettivi futuri. 


Alessandro come è nata la passione per la pallavolo? 
“ In modo molto casuale. Mia sorella doveva fare una di quelle classiche prove che fanno i ragazzi quando vogliono capire se uno sport possa piacere o meno, io ero attratto dall’ atletica leggera, ma ho deciso lo stesso di provare insieme a lei ed è stato amore a prima vista, da quel giorno non ho più smesso” . 


Il lungo percorso che ti ha portato a giocare in Superlega è partito dal litorale laziale, dove hai mosso i primi passi nel volley.
“Io sono nato ad Anzio ed ho iniziato a giocare nella mia città all’età di otto anni. Ho partecipato al trofeo delle Regioni sotto età, avevo quattordici anni, e subito dopo mi ha contattato il Marino Pallavolo. Il progetto era veramente interessante e devo dire che è stata la scelta migliore che potessi fare, sono riuscito a vivere fantastiche esperienze con questa squadra, una di queste è sicuramente la finale play-off di serie C dove sono stato protagonista. Ho colto l’attimo  al momento giusto ed inoltre grazie alla stretta collaborazione tra Marino e Cisterna ho potuto fare il mio debutto in Superlega".

”Che emozioni hai provato al debutto? 
“ Solitamente sono un ragazzo abbastanza freddo, riesco a gestire bene le emozioni, ma devo confessare che è stato veramente incredibile. Quando coach Falasca mi ha detto che sarei entrato in campo di lì a poco, mi si è gelato il sangue e mi sono paralizzato per la tensione, una volta entrato però sono tornato immediatamente tranquillo e mi sono goduto il momento. Per la prima volta ho dubitato della mia capacità nella gestione delle emozioni in queste situazioni. Il post-partita è stato fantastico, ho ricevuto una scarica di adrenalina inimmaginabile, ho festeggiato con i miei amici. Ho realizzato solo pochi giorni dopo di aver esaudito il sogno che avevo da bambino “.


La pallavolo al momento è in cima ai tuoi pensieri rimanendo con i piedi per terra.
In questo momento è ovvio che sia concentrato sulla mia carriera, ma non trascurerò certo lo studio.  Sto frequentando il terzo anno di economia e finanza all’università di Tor Vergata, per avere altre opportunità fuori dal campo di pallavolo “.


Per concludere questa bella intervista Alessandro ci confessa un desiderio posto in un angolino del suo cuore.
“Vorrei arrivare in nazionale, per me indossare la maglia azzurra sarebbe la più grande soddisfazione a cui poter aspirare “.


Il talento di Finauri non sarebbe emerso in maniera così dirompente se non avesse avuto un ‘maestro’ come Francesco Ronsini che lo guidato e sgrezzato sin dagli esordi. E’ il tecnico di Marino che ci racconta gli inizi 
“Alessandro è un 2004, ma già quando è arrivato da noi all’under 15 erano chiare le sue qualità fisiche. Pur disponendo di un’elevazione fuori dal comune, essendo così giovane, andava migliorato sia in attacco che in ricezione. Oltre alle indubbie qualità nel rettangolo di gioco è un ragazzo molto intelligente ed ha imparato in fretta, è stato veloce ad adattarsi e sono sicuro che grazie a questa predisposizione all’apprendimento farà strada nella pallavolo ”.


Qual è stato l’impatto iniziale con la realtà di Marino.
“All’inizio del suo percorso con noi ha subìto leggermente la pressione, era abituato ad un contesto in cui era nettamente il più forte della squadra, mentre qui da noi ha trovato una situazione abbastanza omogenea ed ha dovuto dare il massimo per primeggiare. Nelle fasi iniziali vive le emozioni in maniera intensa, ma riesce velocemente a tornare tranquillo e concentrato. Lo dimostrano le sue prestazioni nei Playoff di serie C, giocati da titolare, e il riconoscimento come uno dei migliori schiacciatori del suo girone di Serie B. La forte collaborazione che lega Marino e Cisterna lo ha portato ad esordire in Superlega e sono sicuro che per lui sia stato un momento emozionante che lo ha riempito d’orgoglio. Conoscendolo sono sicuro che dopo un piccolo shock iniziale si riuscito subito a riprendere la padronanza di se stesso e a dare il massimo ”.

“Appena dopo la partita- ci tiene a raccontarci Ronsini- mi ha chiamato al telefono ed ha ringraziato me e la società per il percorso fatto insieme e per averlo appoggiato sempre al 110%. So che sta facendo bene e so che continuerà a farlo, è un ragazzo umile e con i piedi per terra, avrà sicuramente altri momenti importanti nel proseguo della sua carriera.” 

Che ragazzo è in campo?
“In partita ha sempre dimostrato grande agonismo, un lottatore, è molto intelligente e sa leggere la partita per poi sfruttare il più possibile i suoi punti di forza. Per esprimersi al suo massimo ha bisogno di tranquillità, in questo modo riesce a dosare il suo essere competitivo e la sua voglia di eccellere con la calma necessaria per giocare al meglio delle sue possibilità.” 

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